Critica Artistica

Dall'Enciclopedia d'Arte Italiana

Architetto e artista, sviluppa un personale linguaggio artistico ricco di valori poetici e intensa espressività. Attraverso la forza vibrante delle pennellate e movimenti dinamici, rispecchia l’idea filosofica della kinesis. In un gioco di effetti di luce e profondità di colori, dipinge la freschezza che caratterizza la physis, la natura da cui traspare l’anelito al Trascendente. Con l’utilizzo di colori vivaci e della policromia, crea molteplici armonie geometriche per rendere visibili le parole del filosofo Jean Guitton: “I colori mi rendono Dio immediatamente presente”. Con le sue opere trasfigura poeticamente la realtà, il Divino è rappresentato anche dalle pennellate più leggere che creano atmosfere dolci e di speranza per esaltare il significato simbolico della Luce. Una irrefrenabile espressione di sentimenti, un coinvolgimento emotivo scaturisce dagli inimitabili tocchi di colore, giustapposti in un movimento ritmico di minute pennellate e linee allungate che si dilatano in forme dinamiche in espansione nello spazio. Le sue opere si possono definire come una sintesi del ἄπειρον, l’illimitato e l’indefinito. Per rappresentare la verità sia del mondo visibile ed esteriore sia per svelare un mondo interiore sconosciuto ricava ispirazione dalla libertà nel movimento dei colori e dalla freschezza dei segni che portano a sorprendenti sviluppi cromatici sempre attraverso una rigorosa impostazione e alla ricerca di una sintesi formale e cromatica.


Critica Artistica di Alberto Moioli

Critico d'arte e Direttore Editoriale dell'Enciclopedia d'Arte Italiana

“i colori  

mi rendono Dio  

immediatamente presente” 

Jean Guitton

 

Il linguaggio artistico di Anna Ceppi è straordinariamente interessante perché è il risultato di una serie di  ricerche, studi, professionalità e umanità. Il fascino che appartiene al mondo della bellezza dell’arte risiede  nella capacità di riconoscere e svelare ciò che l’opera vuol trasmettere al pubblico attraverso la moltitudine di  tecniche e sfaccettature espressive. Ogni dipinto di Anna Ceppi è sorretto da una storia molto importante  legata ad una cultura realmente raffinata e ad una profonda sensibilità. Quello che oggi possiamo ammirare è  dunque un’espressione artistica costruita attraverso il suo desiderio di far emergere una pittura sorretta dai linguaggi a lei consoni come l’architettura, la musica e la storia dell’arte. Una sensibilità artistica a tutto tondo  ereditata da una famiglia d’artisti e intellettuali. Non è un caso, infatti, che oltre alla Laurea in Architettura  conseguita al Politecnico di Milano e ad aver perfezionato gli studi alla Harvard University Extension School,  ha lavorato per diversi anni negli Stati Uniti coniugando alla sua personalità creativa una forte e comprovata  competenza musicale. Elementi, questi, che sostengono nel profondo tutta la sua attività pittorica in cui il  ritmo compositivo e la costante ricerca di una cromaticità armonica, si fonde con un linguaggio aniconico,  astratto e talvolta informale, straordinariamente musicale nella forma.  

Fu nel primo decennio del ‘900 che Wassily Kandinsky teorizzò la dicotomia tra Arte e Musica, tra geometrie  e colori, elementi che nella loro fruizione sensoriale, del più attento osservatore, metteva in evidenza la  celebre “necessità” interiore dell’artista, riferendosi proprio ai pittori, ai musicisti e ai poeti.  Pur con una propria sensibilità ed una cifra stilistica personale, Anna Ceppi proviene da questo ambito culturale  e artistico, la sua sperimentazione creativa appartiene dunque alla ricerca interiore della bellezza intesa nel  senso più ampio del termine. L’artista nel ricordare il pensiero di Jean Guitton, celebre filosofo francese, “i  colori mi rendono Dio immediatamente presente”, tende a sottolineare la straordinaria forza della sua idea di  pittura, riuscendo a rimanere in equilibrio tra arte e scienza come tra immanenza e trascendenza. La cultura  profonda e raffinata dell’artista dunque offre all’osservatore delle sue opere l’opportunità per andare idealmente oltre alla tela, oltre a quel “sensibile” insegnato da Immanuel Kant nella sua “critica della ragion  pura”. In tutto ciò la luce e la centralità della ricerca poetica del colore sono autentici protagonisti proprio  come al tempo dei pittori divisionisti. Gaetano Previati, ineguagliabile protagonista di quel tempo, concepì il  suo gesto pittorico come espressione di un’idea e non come semplice raffigurazione di un soggetto, un  approccio questo che ha sgomberato la strada interpretativa verso una ricerca espressiva più libera e più legata  alla profondità delle emozioni dei pittori come Anna Ceppi.  

Carlo Carrà nello stesso periodo storico, infatti, parlava di rappresentazioni estetiche trasformate in “poemi  pieni di spazi e segni”, espressione che tende a liberare definitivamente ogni eventuale resistenza accademica  e a liberare ed amplificare ancor più il linguaggio cromatico di Anna. 

A fronte di ciò, è bene sottolineare, che lo studio costante della storia dell’arte non significa per l’artista avere un’adesione pedissequa ai movimenti ai quali ho fatto riferimento. Nascono così, supportate da fondamenta  culturali molto profonde e ben strutturate opere particolarmente importanti nel percorso creativo dell’artista  come “primavera”, “palpiti di colore” e “in the sun” in cui l’armonia cromatica danza idealmente sulla tela  giocando con una luce e una tecnica pittorica affine ad un nuovo diviosionismo contemporaneo. Se con l’opera  “SUN”, Anna Ceppi inserisce magistralmente un tocco geometrico dando grande ritmo compositivo, è con “E  subito ne uscì sangue e acqua” che l’artista eleva la sua arte a citazione evangelica (Giovanni, 19,33-34)  riflettendo sul significato profondo del momento in cui il soldato trafigge con la sua spada il costato di Gesù,  ormai morto sulla Croce. L’opera deve essere osservata in silenzio e con attenzione perchè la ferita che divide  a metà il dipinto è un simbolo molto profondo attraverso il quale si intravede con evidenza la volontà di Anna  Ceppi di sucitare in noi il desiderio di provare a farci contagiare dalla forza dirompente che l’arte può avere.  

La formazione culturale, la passione per la musica e la storia dell’arte convergono sulle tele dipinte da Anna  Ceppi insieme ad una significativa abilità tecnica e sensibilità umana, capace di indagare le profondità più  nascoste della sua anima.