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Anna Ceppi

 a cura di Alberto Moioli, Critico d’Arte, Direttore Editoriale dell’Enciclopedia d’Arte Italiana

“i colori

mi rendono Dio

immediatamente presente”

Jean Guitton

Il linguaggio artistico di Anna Ceppi è straordinariamente interessante perché è il risultato di una serie di ricerche, studi, professionalità e umanità. Il fascino che appartiene al mondo della bellezza dell’arte risiede nella capacità di riconoscere e svelare ciò che l’opera vuol trasmettere al pubblico attraverso la moltitudine di tecniche e sfaccettature espressive.

Ogni dipinto di Anna Ceppi è sorretto da una storia molto importante legata ad una cultura realmente raffinata e ad una profonda sensibilità. Quello che oggi possiamo ammirare è dunque un’espressione artistica costruita attraverso il suo desiderio di far emergere una pittura sorretta dai linguaggi a lei consoni come l’architettura, la musica e la storia dell’arte. Una sensibilità artistica a tutto tondo ereditata da una famiglia d’artisti e intellettuali. Non è un caso, infatti, che oltre alla Laurea in Architettura conseguita al Politecnico di Milano e ad aver perfezionato gli studi alla Harvard University Extension School, ha lavorato per diversi anni negli Stati Uniti coniugando alla sua personalità creativa una forte e comprovata competenza musicale. Elementi, questi, che sostengono nel profondo tutta la sua attività pittorica in cui il ritmo compositivo e la costante ricerca di una cromaticità armonica, si fonde con un linguaggio aniconico, astratto e talvolta informale, straordinariamente musicale nella forma.

Fu nel primo decennio del ‘900 che Wassily Kandinsky teorizzò la dicotomia tra Arte e Musica, tra geometrie e colori, elementi che nella loro fruizione sensoriale,  del più attento osservatore, metteva in evidenza la celebre “necessità” interiore dell’artista, riferendosi proprio ai pittori, ai musicisti e ai poeti.

Pur con una propria sensibilità ed una cifra stilistica personale, Anna Ceppi proviene da questo ambito culturale e artistico, la sua sperimentazione creativa appartiene dunque alla ricerca interiore della bellezza intesa nel senso più ampio del termine. L’artista nel ricordare il pensiero di Jean Guitton, celebre filosofo francese, “i colori mi rendono Dio immediatamente presente”, tende a sottolineare la straordinaria forza della sua idea di pittura, riuscendo a rimanere in equilibrio tra arte e scienza come tra immanenza e trascendenza. La cultura profonda e raffinata dell’artista dunque offre all’osservatore delle sue opere l’opportunità per andare idealmente oltre alla tela, oltre a quel “sensibile” insegnato da Immanuel Kant nella sua “critica della ragion pura”. In tutto ciò la luce e la centralità della ricerca poetica del colore sono autentici protagonisti proprio come al tempo dei pittori divisionisti. Gaetano Previati, ineguagliabile protagonista di quel tempo, concepì il suo gesto pittorico come espressione di un’idea e non come semplice raffigurazione di un soggetto, un approccio questo che ha sgomberato la strada intepretativa verso una ricerca espressiva più libera e più legata alla profondità delle emozioni dei pittori come Anna Ceppi.

Carlo Carrà nello stesso periodo storico, infatti, parlava di rappresentazioni estetiche trasformate in “poemi pieni di spazi e segni”, espressione che tende a liberare definitivamente ogni eventuale resistenza accademica e a liberare ed amplificare ancor più il linguaggio cromatico di Anna.

A fronte di ciò, è bene sottolineare, che lo studio costante della storia dell’arte non significa per l’artista avere un’adesione pedissequa ai movimenti ai quali ho fatto riferimento. Nascono così, supportate da fondamenta culturali molto profonde e ben strutturate opere particolarmente importanti nel percorso creativo dell’artista come “primavera”, “palpiti di colore” e “in the sun” in cui l’armonia cromatica danza idealmente sulla tela giocando con una luce e una tecnica pittorica affine ad un nuovo diviosionismo contemporaneo. Se con l’opera “SUN”, Anna Ceppi inserisce magistralmente un tocco geometrico dando grande ritmo compositivo, è con “E subito ne uscì sangue e acqua” che l’artista eleva la sua arte a citazione evangelica (Giovanni, 19,33-34) riflettendo sul significato profondo del momento in cui il soldato trafigge con la sua spada il costato di Gesù, ormai morto sulla Croce. L’opera deve essere osservata in silenzio e con attenzione perchè la ferita che divide a metà  il dipinto è un simbolo molto profondo attraverso il quale si intravede con evidenza la volontà di Anna Ceppi di sucitare in noi il desiderio di provare a farci contagiare dalla forza dirompente che l’arte può avere.

La formazione culturale, la passione per la musica e la storia dell’arte convergono sulle tele dipinte da Anna Ceppi insieme ad una significativa abilità tecnica e sensibilità umana, capace di indagare le profondità più nascoste della sua anima.

 

Atelier d’Arte Anna Ceppi

Via Galileo Galilei 2, Meda MB, Italy

annaceppi@alice.it

Atelier d’Arte

Anna Ceppi

Via Galileo Galilei 2, Meda MB, Italy

annaceppi@alice.it

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